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NAVE CISTERNA MOHAWK DEER

AMP PORTOFINO (GE)

Ridossato alle rocce strapiombanti della Cala degli inglesi, su un fondo degradante a scaloni, giace ciò che resta di una nave cisterna canadese di fine ‘800, affondata dalla furia degli elementi durante il tragitto fra Genova e La Spezia che ne avrebbe comunque segnato la fine, essendo infatti destinata ad un cantiere di smantellamento assieme ad un bastimento più piccolo, trainati dal rimorchiatore Junak. Il mare grosso che spezzò il cavo di traino, rese impossibile per il comandante del rimorchiatore che ancora tratteneva l’altra nave, manovrare per tentare il recupero ed i soccorsi furono ritardati anche dalle lunghe trattative tra compagnia assicuratrice del cargo ed i traghetti accorsi da Genova, tanto che la nave, priva di controllo ed equipaggio, fu scaraventata dai flutti contro le rocce (ne sono tuttora visibili i segni) dove si spezzò in due tronconi: la prua affondò rivolta verso terraferma con l’albero di trinchetto che affiorava data la scarsa profondità, mentre la parte poppiera, ancora galleggiante, si disintegrò completamente continuando ad infrangersi sulle rocce.
L’immersione si adatta a vari livelli d’esperienza, visto che la nave è adagiata su un fondo che va da –10 a –43mt (più a fondo le caldaie –48mt), l’imponente tagliamare, lo squarcio a prua, gli occhi di cubia, l’ancora adagiata sul fondo (forse a causa di un impacciato tentativo di recupero di un sedicente predatore di relitti), gli argani di prua, sono facilmente individuabili fino a –25mt, la penetrazione è possibile dai –30mt sino allo strappo a poppavia, fra stive e locali creati dall’aggrovigliarsi delle strutture di plancia e ponte; fra i rottami della poppa è piacevole identificare bitte, argani, albero motore ed il timone, visto che della struttura non esiste più nulla; a –48mt riposano infine le due caldaie a carbone rotolate silenziosamente colà e testimoni di una propulsione d’altri tempi fatta di braccia che alimentavano le bocche delle fornaci.