TRANSATLANTICO S.GUGLIELMO
LOANO (SV)
All'inizio del 1900, il flusso migratorio verso il nuovo mondo e quindi verso la speranza, produsse il proliferare di compagnie di navigazione che offrivano a vario titolo servizi di trasporto di persone e cose. Fra esse la "Compagnia Sicula Americana" offriva la possibilità di arrivare in America su tre transatlantici di grande tonnellaggio: il S.Giorgio, il S.Giovanni e appunto, il S.Guglielmo il quale, forte delle sue 8341 tonnellate di stazza e 2350 persone trasportabili, era fra i più grandi piroscafi dell'epoca se non il maggiore.
Sul finire della prima guerra mondiale, scortata dal cacciatorpediniere Bersagliere, in convoglio con la S.Giovanni, diretta verso New York, il siluro di un sommergibile nemico la colpì a poppa causandone l'affondamento a circa un miglio dalla costa su un fondale di 30mt, profondità estremamente favorevole per lo smantellamento ad opera dei palombari del "Artiglio" (compagnia di demolizione SORIMA), dediti al recupero del metallo necessario all'industria ormai carente di materia prima.
Il tritolo, gli anni trascorsi e le mareggiate, hanno lasciato ben poco della nave; ammassi di lamiere delimitati dalle strutture verticali dell'ossatura metallica originale, danno solo una pallidissima idea della dimensione della nave lunga quasi 150mt. Tutto è stato raccolto, anche i piatti e le stoviglie rotte che affioravano dal fango in prossimità della cambusa.
Essendo soggetta a regime di protezione, l'aera marina antistante il porto ove è ubicato il relitto è regolata da divieti e limiti e le immersioni sono contingentate; il pedagno e posto al centro della nave o di ciò che ne resta e seguendo il profilo verso prua in senso orario si giunge nella zona ove era la cambusa, qui, scavando un po',si trovano i cocci bianchi delle piastrelle misti ai frammenti dei piatti che sono stati ormai trafugati dai sedicenti rastrellatori di reperti. Le strutture verticali sono ciò che rimane delle ordinate e dei fasciami che componevano lo scheletro della nave, le murate sono divelte ed adagiate ai loro piedi, su queste sono visibili i fori che alloggiavano gli oblò ed una luce di via campeggia inclinata vicino alla catenaria. Due strutture per il ripopolamento ittico sono state poste a prua ed a poppa in epoca recente e si confondono in una nebbia onnipresente di sedimento in sospensione.
Dati
tecnici:
tipo
Transatlantico
profondità min -25mt
max -30mt
fondo
fango
difficoltà facile
visibilità scarsa
ingresso su pedagno
gps
44 07' 21'' N 08 16' 19'' E
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