ISOLA GALLINARA

 

Dall’istituzione dell’area marina protetta nel 1989, le immersioni all’isola sono contingentate dalle autorizzazioni rilasciate ai diving center i quali propongono essenzialmente due soluzioni: il Cristo Redentore di punta Falconara e la parete di punta Sciusciau.

 

Punta Falconara: nel 1998 è stata posata a –18mt una statua raffigurante il Cristo Redentore, la quale ora segna il punto d’inizio dell’immersione; infatti una ventina di metri alle sue spalle una franata di grosse rocce, che lasceremo alla nostra destra per la perlustrazione, offre sicuro riparo a scorfani e granceole. Oltre, un gradone fa sprofondare il fondo a –22mt e crea una parete a destra coperta da margherite di mare mentre alla sua base un’insenatura cela alcune musdee che attendono l’imbrunire per cacciare.

Fra i Parazoanthus sono comuni nudibranchi quali vacchette e flabelline ed occasionalmente lepri di mare, mentre sul fondo, dentro una angusta grottina, il luccichio degli occhietti svela la presenza di gamberetti e granchi delle grotte.

La scarsa profondità offre la possibilità di prolungare l’immersione ed al rientro una sosta nei pressi della statua offre spunti per fotografie d’effetto.

 

Dati tecnici:

 

tipo                parete - massi

profondità       min -12mt

                     max -29mt

fondo             sabbia - rocce

difficoltà         facile

corrente          no

ingresso         dal natante

gps               44°1′24.75″N 8°13′33.96″E / 44.0235417, 8.2261

 

 

Punta Sciusciau: dalla punta sud/ovest dell’isola, spesso sferzata dal vento (il nome del capo è onomatopeico), inizia l’esplorazione di questo tratto, mantenendo la parete sulla destra, fra grossi massi ricoperti dai Parazoanthus e tane di polpi e murene.

Il deprecabile spettacolo delle reti che avvolgono le pareti è solo in parte mitigato dagli incontri che talvolta sono ragguardevoli: è infatti probabile l’avvistamento di barracuda, pesci rana e S.Pietro, di grosse pinne nobilis nel fondo sabbioso e talvolta di pesci luna.

Al segnale dei “100 bar” si inizia il ritorno eventualmente meno lontani dal costone, così da esplorare nuovi anfratti a profondità minori.

E’ bene avvedersi della direzione e dell’intensità della corrente spesso presente, così da gestire il rientro senza problemi.

 

Dati tecnici:

 

tipo               parete - massi

profondità      min -10mt

                    max -36mt

fondo            sabbia - rocce

difficoltà        facile

corrente         no

ingresso         dal natante

gps               44°1′34.08″N 8°13′44.77″E / 44.0261333, 8.2291028

 

 

G.P.S.

 


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