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Haven by night

E’ una malattia, me ne rendo conto, non devo certo spiegare l’emozione di immergersi a chi ha provato almeno una volta a tenere la testa (la propria) sott’acqua per un periodo più o meno lungo, ma di notte…!!!
Se provi il mare di notte, è probabile che in seguito, come è per me, il giorno diventi un intervallo fra un’immersione da favola ed un’altra, che il buio sia lo stimolo a provare, osare, tentare nuove vie, consapevole da subito di essere sempre ripagato ed appagato.
Così è stato anche in questa avventura notturna dedicata all’esplorazione di un gioiello che, col buio, è riuscito ad esprimere il meglio di se: la superpetroliera HAVEN
Pensavo che il nero fosse nelle macchie di greggio che ancora imperlano i soffitti, invece no, è di un nero più nero il fondo della fune di vincolo che non finisce mai, è  di un buio più nero quello del mare quando si intraprende la via del ritorno, ma è un buio che acceca quello che ti accompagna per tutta l’immersione, quando i crostacei fanno a gara per mostrarsi alla luce delle torce, quando segui il tragitto in un dedalo di porte, scale, buchi, ringhiere, colonizzate da animali che di giorno sono celati o chiusi ma che con l’oscurità esplodono di vitalità.
Fantastico tutto, anche l’aragosta che attendeva sul fondo per farsi ritrarre; certo il tempo si contrae, ma vale veramente la pena vivere l’esperienza e portare a casa un altro ricordo eccezionale del mare di notte visto da dentro, di poter pensare:

c’ero anch’io con quella aragosta sul ponte, abbiamo passato la notte assieme!!!

 


 

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